I ministri degli Esteri dell'E3 sollecitano l'Iran: è alle porte la svolta nella crisi nucleare?

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I ministri degli Esteri dell’E3 sollecitano l’Iran a cercare soluzioni diplomatiche alla disputa nucleare a Vienna mentre le tensioni e i negoziati aumentano.

E3-Außenminister drängen Iran in Wien zu diplomatischen Lösungen im Atomstreit, während Spannungen und Verhandlungen zunehmen.
I ministri degli Esteri dell’E3 sollecitano l’Iran a cercare soluzioni diplomatiche alla disputa nucleare a Vienna mentre le tensioni e i negoziati aumentano.

I ministri degli Esteri dell'E3 sollecitano l'Iran: è alle porte la svolta nella crisi nucleare?

La situazione relativa al programma nucleare iraniano sta attualmente provocando molti movimenti nella politica internazionale. I ministri degli Esteri di Germania, Francia e Gran Bretagna inviano segnali chiari e chiedono all'Iran di tornare alla diplomazia. È fondamentale evitare azioni affrettate contro gli interessi occidentali e astenersi da qualsiasi escalation, sia a livello regionale che nel campo nucleare, riferisce Quotidiano tirolese.

Almeno l’Iran sta segnalando la volontà di riattivare i colloqui sul suo programma nucleare. Ciò avviene nel contesto di un trattato esistente, l’accordo sul nucleare del 2015, che gli Stati Uniti hanno rescisso unilateralmente sotto Donald Trump. In una recente risoluzione del Consiglio dei Governatori dell’AIEA, l’E3 ha chiarito che l’Iran non ha rispettato i suoi impegni di non proliferazione nucleare.

La pressione sta crescendo

Rafael Grossi, capo dell'AIEA, ha invitato ancora una volta tutte le parti coinvolte a Vienna alla moderazione. Egli avverte che l’escalation militare potrebbe mettere a repentaglio la possibilità di una soluzione diplomatica. È importante prevenire una situazione in cui l’Iran potrebbe potenzialmente acquisire armi nucleari. Secondo le sue informazioni, l'impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio a Natanz rimane intatto nonostante gli attacchi israeliani, anche se le apparecchiature potrebbero essere state danneggiate da un'interruzione di corrente.

Le preoccupazioni circa il programma nucleare iraniano continuano a crescere. I negoziati con Teheran sono in corso a Washington da marzo, ma finora non ci sono stati progressi significativi. Il leader iraniano Ali Khamenei si mostra disposto a negoziare, ma non fa alcuna concessione. Ciò sta spingendo gli Stati Uniti a programmare un nuovo ciclo di negoziati in Oman, che dovrebbe svolgersi domenica prossima. L’Oman svolge qui un ruolo di mediatore, mentre l’Iran insiste sul suo diritto di arricchire l’uranio, che è considerato non negoziabile.

Il percorso verso una soluzione resta difficile

Intanto la situazione potrebbe presto essere discussa in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ma Cina e Russia bloccano possibili misure punitive. Inoltre, recentemente è stata approvata una risoluzione critica nei confronti dell’Iran, ma non tutti i membri l’hanno sostenuta. Nel frattempo in Israele si discute di opzioni militari contro l’Iran, il che aumenta ulteriormente le tensioni. Netanyahu e Trump non escludono attacchi militari, anche se gli esperti avvertono che tali misure potrebbero non fermare il programma nucleare, ma solo rallentarlo.

Infine, va notato che l’Iran ha risposto alla risoluzione annunciando un altro impianto per l’arricchimento dell’uranio, il che aggrava ulteriormente la situazione. Mentre i paesi occidentali considerano il “meccanismo di ritorno” dall’accordo nucleare del 2015, la pressione sulle parti negoziali aumenta. I prossimi colloqui in Oman dimostreranno se è possibile trovare una via d'uscita da questa complessa situazione.