Dimostrazione intensificata: la polizia intervenuta nella protesta anti-OPEC!

Dimostrazione intensificata: la polizia intervenuta nella protesta anti-OPEC!

Wieden, Österreich - Mercoledì pomeriggio c'è stata una vivace manifestazione a Vienna, iniziata da un gruppo anti-OPEC tramite Instagram. Dalle 16.30, diverse dozzine di partecipanti si sono riuniti a Heldenplatz per protestare contro l'OPEC. La facciata dell'edificio OPEC su Helferstorferstrasse non è stata a lungo in arrivo ed è stata imbrattata di detti come "Palestina libera". I manifestanti vedono l'OPEC come responsabilità di sostenere Israele in conflitto con la Palestina o Hamas.

La sfilata era inizialmente pacifica, ma presto c'erano tensioni tra gli organizzatori e la polizia di Vienna, che divennero chiari sul rastrello e davanti al municipio. I video reporter dei lettori mostrano fatti a mano tra i manifestanti e i funzionari. Seguirono arresti a breve termine, con alcuni partecipanti fissati a terra. Le ragioni esatte dell'escalation sono state finora poco chiare, ma gli eventi mostrano chiaramente quanto sia esplosivo l'argomento. Inoltre, le attuali dimostrazioni hanno una ampia risposta perché esprimono solidarietà con la striscia di Gaza e le critiche all'occupazione israeliana.

critica e rispetto per la libertà di espressione

La libertà di espressione in Europa è entrata in un terreno sensibile. Le autorità tedesche sono sotto pressione per perseguire presunte dichiarazioni anti -semitiche, mentre allo stesso tempo i diritti devono rimanere conservati dai manifestanti. I critici delle ultime proteste accusano un po 'di anti -semitismo quando slogan come "dal fiume al mare, la Palestina sarà libera". Questa frase che dice che la Palestina dovrebbe essere libera dal fiume Giordano al Mediterraneo viene interpretata in modo diverso. Mentre alcuni lo vedono come una violenza glorificante, altri sottolineano che è tempo di porre fine all'equipaggio.

Secondo il Süddeutsche Zeitung, il ministro della giustizia di Hesse Roman Poseck (CDU) propone di criminalizzare la "negazione del diritto di Israele di esistere". Questa idea ha incontrato una bella risonanza nella politica federale. L'accusa dell '"apartheid" contro Israele non è giustificabile, il che è una comprensione grigia del diritto per molti. Amnesty International sottolinea inoltre che le restrizioni sulla libertà di espressione e l'assemblea per le voci della Palestina-solidaria sono gravi ed è importante mantenere aperte le aree del discorso.

un dialogo complesso

Nella situazione attuale, sia le comunità ebraiche che i credenti musulmani devono essere protetti dall'odio e dalla discriminazione. È fondamentale che la responsabilità per gli incidenti anti -semitici non sia attribuita ai musulmani in generale, come sottolinea l'amnistia. Tali generalizzazioni restringono le sale di discussione e portano a divisioni all'interno della società. Le proteste sono un diritto fondamentale ed è l'obbligo delle autorità statali proteggerlo.

Il discorso sulla pace e il piano di pace è diventato più necessario che mai. Un dibattito equilibrato è importante in modo che il dolore, la frustrazione e la necessità di un cambiamento nel senso dei diritti umani non siano soppressi. Le sfide relative al dibattito sulla Palestina sono complesse e richiedono una gestione sensibile e rispettosa delle opinioni di tutte le parti.

La situazione è continuata e il dialogo rimane cruciale per affrontare le sfide del tempo. Resta da vedere in che misura le proteste e le condizioni del quadro giuridico influenzeranno.

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OrtWieden, Österreich
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